Dal metano al vino per inquinare di meno
A Venezia e Roma gli autobus sono più "verdi"
Roma e Venezia, due tra le città d’arte più visitate e amate dai turisti stranieri. Ingolfate dal traffico e dall’inquinamento, le amministrazioni sono chiamate a fare qualcosa in più per la mobilità sostenibile, anche per una questione di immagine dell’Italia all’estero. Ecco allora che Roma si è dotata, dal 2006, di più di un centinaio di bus nuovi di zecca a metano. In questo modo si hanno 60 tonnellate in meno di emissioni inquinanti e un 30% in meno di anidride carbonica. I costi si sono dimezzati, e per fare 100 km non si spendono più 44 euro ma solo 20. Via il gasolio e il rumore, i romani possono sicuramente essere soddisfatti dell’iniziativa, ma... c’era proprio bisogno di pubblicizzarla mettendo sui bus la scritta “metano” la dove di solito c’è l’indicazione del capolinea? Leggete un simpatico post trovato in rete sull’argomento (cliccate qui).
Passiamo a Venezia, dove dal prossimo marzo parte un curioso esperimento: l’intera flotta di autobus pubblici che operano al Lido di Venezia, dotati di motori di vecchia generazione, farà il rifornimento con del gasolio additivato. L’additivo aggiunto si chiama Magigas D7 e deriva dai sottoprodotti della lavorazione del vino. Il JRC di Ispra, dove esiste un laboratorio specializzato nella analisi dei gas di scarico dei mezzi pesanti (vedi foto), si è infatti già espresso in maniera positiva, rilevando che le emissioni di particolato col D7 si riducono in misura compresa tra il 21 e il 69 per cento. Cliccate qui per approfondire.
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