NCC, perché sono in rivolta
Il settore autonoleggio reclama il rispetto delle norme europee e del trasporto "a chiamata"
NCC contro una legge che fissa dei paletti troppo rigidi sull’autonoleggio: in questo concetto si potrebbe riassumere tutta la polemica innescata dalla conversione in legge del decreto mille proroghe che, di fatto, stabilisce che dal 31 marzo gli NCC (dunque semplificando gli autobus e le auto presi a noleggio con il conducente, per una semplice gita o per motivi di rappresentanza) devono, dopo ogni servizio, tornare alla rimessa del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione e non possono più parcheggiare o sostare in Comuni diversi da quello che ha rilasciato loro l’autorizzazione.
I Comuni avrebbero anche la facoltà di chiedere un pedaggio ai veicoli NCC (non autorizzati da loro) che circolano nei centri storici o nelle zone a traffico limitato.
La modifica alla legge 21/92 è stata voluta per evitare il fenomeno dell’abusivismo, ma è evidente che non tutti l’hanno accolta con favore.
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