In prigione perché voleva guidare
Che la condizione femminile nei Paesi del Medio Oriente sia arretrata agli occhi di un occidentale, questo è noto. Che in Arabia Saudita sia addirittura proibita alle donne la guida di un veicolo, questo forse lo è un po’ meno.
Di fatto alle donne di quel Paese è proibito muoversi o prendere mezzi pubblici per via della netta separazione dei sessi, di fatto una donna non può guidare perché questo le permetterebbe di interagire con uomini (ad esempio i vigili) diversi dal marito.
Contro questa ingiustizia c’è una giovane donna araba che si sta battendo con tutte le sue forze: Manal Al-Sharif. Pochi giorni fa è stata arrestata dalla Polizia e condannata a 5 giorni di carcere perché sorpresa al volante della sua auto: il motivo ufficiale era per aver disturbato l’ordine pubblico. La giovane donna sta cercando in tutti i modi – civili – di far capire al re ed alla sua gente l’assurdità di questa consuetudine e su Facebook sta facendo circolare una petizione per l’abolizione di questo divieto di sapore medioevale.
I social media e You Tube acquistano ogni giorno più importanza nella battaglia per ottenere il diritto alla mobilità, da parte delle donne, nel Medio Oriente e in Africa.
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