Affrontare un'emergenza, gli aspetti psicologici
Incidenti stradali, terremoti, incendi, conflitti a fuoco: quotidianamente le forze dell'ordine sono chiamate a gestire eventi critici ed a risolverli.
Quelli che sono eventi eccezionali "devono", agli occhi della collettività, essere considerati "normali" al fine di potere ristabilire l’ordine senza ulteriori conseguenze traumatiche per nessuno.
Questa è o sarebbe la cosa ideale.
Chiaro che non è facile! Ci vuole il carattere giusto, la vocazione, lo spirito di sacrificio, e anche una buona formazione psicologica all'inizio della presa in servizio. L'assistenza psicologica dovrebbe essere costante e fatta con metodo e non lasciata all'improvvisazione. Non tutti sanno che esiste una branca della psicologia che si chiama "psicologia dell'emergenza" dedicata appunto al soccorso psicologico. Eventi eccezionali come terremoti, maremoti, attacchi terroristici, incidenti chimici o nucleari portano ansie a livello collettivo che vanno trattate in modo diverso rispetto alla psicoterapia applicata al singolo. Il problema non è individuale ma collettivo, la persona che ne soffre è portatrice di un disagio post-traumatico che va affrontato utilizzando degli strumenti specifici.
In base a questi presupposti, di recente è stata realizzata una guida che contiene i temi salienti affrontati a Roma durante i corsi di formazione in materia di gestione degli eventi critici. I corsi erano rivolti a dirigenti e funzionari della Polizia Stradale ed hanno fornito indicazioni preziose ai partecipanti su come gestire quelle situazioni particolari che mettono a dura prova le risorse psicologiche individuali.
Il materiale di studio è stato raccolto ed è ora disponibile in una guida in pdf gratuita intitolata “Fare fronte”: consigliata.
Fonte: Repubblica.it e Asaps
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